Vieni in Europa e aiutaci;
annunciaci la verità su Dio e sull'uomo!
Giovanni Paolo II, Spira, 4 maggio 1987 —

DAL 26 MAGGIO 2019

L'EUROPA CHE VOGLIAMO

UN PUBBLICO APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI EUROPEE

ATTO DI PUBBLICO IMPEGNO ADERISCI
Europa

Amici candidati,

vogliamo ritrovare la speranza dell’ideale che fece nascere l’Europa! Coscienti che il “cambiamento d’epoca”, che ci investe (Papa Francesco, 10 novembre 2015), rende difficile persino accorgersi di quel miracolo europeo che da decenni permette uno spazio di libertà e di pace come mai si era visto nella storia dell’uomo, in cui crescita e benessere sono state esperienze reali. Infatti, non pochi sono disorientati e si domandano come superare quella insicurezza esistenziale, prima ancora che politica, che mortifica la speranza, la capacità di incontro e di iniziativa a tutti i livelli.

Così, nell’imminenza del rinnovo del Parlamento di Strasburgo, non è più possibile dire “SI” ALL’EUROPA come un’abitudine, ma solo avvertendo l’urgenza della sua rifondazione.

Ma quale Europa va ricostruita?

Europa non è mai stata un’idea astratta o meramente organizzativa o, peggio, burocratica. Europa é stata invece una realtà sociale, che ha preso corpo in una storia destata dal pensiero dei grandi filosofi greco-romani e che ha poi accolto l’annuncio dell’amicizia di Dio per l’uomo svelata da Cristo e dai suoi santi come Benedetto, Francesco, Cirillo, Metodio, fino a Edith Stein. La fede di famiglie, comunità e movimenti ha inventato una nuova civiltà popolare, che ha saputo guardare all’altro come a un bene per sé, facendo fiorire una sovrabbondanza umana ben testimoniata nell’arte e nel pensiero, nelle scoperte scientifiche e tecniche, che hanno permesso l’inedito progresso esistenziale e materiale dell’Europa, esportato in tutto il mondo. De Gasperi, Schuman e Adenauer hanno intuito che quell’unità ideale, culturale e politica avrebbe potuto addirittura far fiorire, sulle macerie delle guerre mondiali, un sistema libero di convivenza, di mercati ed economie differenziate. In questa prospettiva, è assai significativo il fatto che, nel momento in cui si agiva per un’Europa unita, nasceva la moderna idea dei diritti umani, al cui fondamento viene richiamato un quid presente in ogni essere umano sin dal concepimento, a riconoscimento della sua dignità, inerente ed eguale.

Ma l’idea dei Padri di un’Europa dei popoli è stata via via trascurata, per lasciare il passo allo strapotere finanziario, all’enfasi burocratica, alla riduzione dei “diritti umani” solo a quei c.d. “diritti civili”, che troppo spesso sono stati strumentalizzati per ostacolare la difesa della vita, della famiglia, della libertà di educazione. E più ci si è allontanati dalla fonte Ideale che ha dato vita all’originalità occidentale (e il rifiuto di menzionare le “radici ebraico-cristiane” nel Trattato di Nizza è stato il gesto simbolo della pretesa di staccarsi dall’idea originaria di Europa) più proprio quei “valori” - quali la sacralità della persona, il lavoro, la libertà, la solidarietà, perfino la democrazia - che avevano dipinto il volto stesso dell’Europa nella storia del mondo, sono decaduti rapidamente. In questo momento di crescente disaffezione per l’unità europea, è bene ricordare che il progetto iniziale era il più grande progetto politico di tutti i tempi. L’unione di popoli non era più la conseguenza di sopraffazioni e di guerre, ma nasceva per un consenso sulla fratellanza fra gli uomini, come è scritto in ogni trattato sull’Unione.  Così, l’art. 1 del trattato di Lisbona dichiara che l’Unione si fonda nel riconoscimento della dignità di ogni essere umano.

Si può ripartire, perché nella drammaticità dei tempi contemporanei si fa urgente il desiderio di incontrare un annuncio di verità. “Sei felice in questo mondo moderno o hai bisogno di più?” è il bruciante incipit della canzone aggiudicatosi l’OSCAR 2018 (Shallow). Cresce una nostalgia di un’umanità capace di coraggio, creatività, costruttività, attenzione ai più deboli, accesa da uno struggente desiderio di quella già accaduta sovrabbondanza umana dell’Ideale. Che vibra ancora! Basta accorgersene, scorgerla, sostenerla, seguirla. Ma non nei sistemi di potere politico o mediatico, perché quell’umanità brilla in persone, in opere, in comunità di cui il potere troppo si disinteressa. Come sta accadendo, solo per citare un eclatante esempio, per quanto riguarda gli oltre due milioni di europei che hanno aderito alla mobilitazione denominata “One of us” con la quale si chiede che l’Europa cessi di finanziare attività distruttive di esseri umani nella fase embrionale, sulla base del riconoscimento dell’uguale dignità di ogni essere umano e del conseguente diritto alla vita.

Strasburgo

Chiediamo, che il prossimo Parlamento europeo sia innanzitutto attento a dare voce e forza ai corpi intermedi in cui resiste e torna a fiorire una nuova dignità umana, anche attraverso riforme a favore di una rinnovata centralità della persona, e ciò nei campi della VITA sin dal concepimento, della FAMIGLIA, della SOLIDARIETÀ, dell’EDUCAZIONE, del LAVORO, delle TASSE, della GIUSTIZIA, della SICUREZZA, dell’IMMIGRAZIONE, delle ISTITUZIONI.

Pertanto, come realtà associative, facciamo APPELLO ai candidati perché si impegnino in alcune specifiche questioni, particolarmente rilevanti per non smarrire tratti prioritari di “bene comune”, sui cui annualmente verrà organizzato un momento pubblico di monitoraggio, sottoscrivendo il seguente ATTO DI IMPEGNO.


Associazioni Promotrici

Associazione Liberi e Forti - ALEF, ALLEANZA CATTOLICA, Associazione Naz. FAMIGLIE NUMEROSE, Centro Studi Rosario LIVATINO, Cuore azzurro, L’albero, Costruire Insieme, Comitato Difendiamo i nostri figli, ESSERCI, Movimento per la VITA, Osservatorio parlamentare “VERA LEX?”, UCID comitato scientifico, Vivere Salendo, Etica & Democrazia, Rete Popolare


LETTERA ACCOMPAGNATORIA ATTO DI PUBBLICO IMPEGNO

Candidati aderenti

Aderisci anche Tu